La grotta del Benzù

Nell’ambito delle ricerche finalizzate alla redazione della Carta Archeologica di Ceuta è stato individuato, all’estremità nord-occidentale della città, il complesso del Benzù, costituito da un riparo sotto roccia frequentato nel Paleolitico inferiore e da una grotta, ubicata a pochi metri a SW, che ha mostrato tracce di utilizzo da parte di gruppi neolitici (VI millennio a.C.).

Le indagini condotte nella grotta, accessibile attraverso un’apertura non ampia che ne ha preservato le stratificazioni interne, offrono informazioni preziose sui modi di occupazione e di organizzazione sociale di questi gruppi e sulle prime forme di economia produttiva della regione in età neolitica. La grotta potrebbe essere stata occupata in modo semistabile per lo sfruttamento stagionale delle risorse naturali disponibili (marine e terrestri). L’analisi dei reperti ha infatti permesso di documentare l’esistenza di una comunità tribale neolitica (a cui si riferiscono numerosi resti umani) dedita all’allevamento (di bovidi e capridi) e allo sfruttamento delle risorse offerte dal mare. Oltre a utensili in pietra questa comunità utilizzava anche manufatti in osso e legno.

Oltre alla grotta del Benzù, altri rinvenimenti sulla sponda settentrionale della penisola di Ceuta e nel giacimento protostorico presso la Cattedrale testimoniano la frequentazione nel Neolitico (come già nel Paleolitico) del territorio di Ceuta, favorita almeno in parte dalla sua posizione geografica.