L’opera di Mariano Bertuchi
Mariano Bertuchi Nieto (1884-1955), originario di Granada, è considerato il pittore ufficiale del Marocco spagnolo. Vi si recò per la prima volta a 15 anni con l’interprete del generale O’Donnell, quindi durante la guerra civile marocchina nel 1904 come reporter-grafico e poi al seguito dell’esercito durante la guerra del Rif; molti dei suoi dipinti illustrarono riviste militari coloniali e altri furono acquistati dagli uffici dell’amministrazione. Dopo altri numerosi soggiorni si stabilì definitivamente in Marocco nel 1928, in seguito alla nomina a Ispettore capo dei Servizi delle Belle Arti e diresse, dandole grande impulso, la Scuola di Artigianato (Escuela de Artes Indígenas) di Tétouan, oltre a diverse altre istituzioni che Mohammed V volle mantenere dopo l’Indipendenza. La sua importante attività di insegnamento e di difesa del patrimonio culturale tradizionale affiancò quella principale di pittore, che si ispirò essenzialmente ai paesaggi urbani di Tétouan e Chefchaouen: mercati, caffè, giardini, strade, scene di vita quotidiana, feste e cerimonie, vedute. Instancabile, dipinse essenzialmente a olio e ad acquerello, ma si dedicò anche al disegno e all’incisione. La fama di Bertuchi fu tale che la quasi totalità delle emissioni postali del Protettorato riproduce quadri e disegni opere di questo pittore su temi vari: dalla serie “Insurrezione nazionale”, con i diversi corpi militari, a quelle con “Vedute e monumenti”, “Tipi diversi”, “Paesaggi”, “Mura di Tétouan”, che costituiscono una sorta di antologia turistica, “Pro tubercolotici”, con ospedali, sanatori, paesaggi e arabeschi, a quelle sulle attività (agricoltura, artigianato, commercio, caccia e pesca).