Zilil / Dchar Djdid nella tarda antichità
Dopo un periodo di crisi e di parziale abbandono, Zilil / Dchar Djdid viene rifondata per volontà di Costanzo II intorno al 355/360: le mura sono ricostruite con blocchi recuperati da altri edifici distrutti e le porte sono affiancate da torri; un nuovo quartiere sorge su un modesto pianoro a sud dell’abitato e nuovi isolati sono costruiti nel settore settentrionale. Viene edificato un complesso cristiano costituito da una basilica, da un battistero e da ambienti annessi: il cristianesimo si era diffuso in città nel corso del IV secolo. Questo periodo di prosperità si protrae sino ai primi anni del V secolo; la basilica mostra tracce di una distruzione violenta che si verificò intorno al 420-430, in coincidenza con l’invasione vandala. Alcuni monumenti caddero in rovina, attività artigianali si impiantarono in aree pubbliche: un frantoio occupò parte di un tempio e un altro, assieme a vani di abitazione, fu ricavato in una delle torri.