Tingi in età punica

La fondazione dello scalo cartaginese di Tingi parrebbe datarsi tra il 475 e il 450: esso doveva trarre la propria importanza dalla posizione particolarmente favorevole sullo Stretto, passaggio obbligato verso l’Atlantico, che ne faceva un ponte tra l’Africa e il sud della penisola iberica per l’accesso alle risorse della valle del Guadalquivir, ricca di metalli preziosi (argento, rame, stagno, ferro, oro e piombo).

Da età punica si hanno indicazioni sull’esistenza di un agglomerato sul sito di Tangeri, che sarà condizionato anche successivamente dal rilievo del terreno il quale determinerà uno sviluppo della città secondo l’asse E-W.

Le indicazioni sulla fase punica della città sono costituite da ritrovamenti casuali, come frammenti di urne funerarie di tipo punico, o altri materiali identificati come punici, in alcuni casi all’interno di cimiteri. Di queste testimonianze  oggi risulta visibile e definita solo la necropoli che insiste sul plateau di Marshan, aperto sullo Stretto,  a circa 500 m a W della porta Bab Qasbah. Questo spazio destinato alle sepolture, che costituisce la testimonianza più consistente dell’esistenza del centro abitato, offre interessanti indicazioni non solo sui costumi funerari ma anche sulla vita quotidiana della città.

I corredi mostrano come gli scambi commerciali riguardassero anche oggetti di un certo pregio quali gioielli, vasellame in metallo, etc.

La necropoli di Marshan è costituita da 98 tombe a fossa, di cui circa 50 scavate nella roccia e coperte da lastre; vi erano anche tombe a cassone lungo il margine del pianoro, ma sono crollati.

Le tombe presentano lo stesso orientamento E-W e presentano mediamente le seguenti dimensioni: lunghezza 2 m, larghezza 0,75 m e profondità 0,75-1 m; in qualche caso ve ne sono due vicine.

Accanto al defunto erano deposti, per la vita nell’aldilà, diversi manufatti di cultura punica, alcuni dei quali costituiscono un segno di distinzione: vasellame d’accompagno per la sua sopravvivenza – in qualche caso d’importazione, come una brocca etrusca in bronzo (prima metà V s. a.C.) – e oggetti dotati di valenza sacra o votiva (statuette femminili di bronzo e fittili), o di poteri magici (amuleti e gusci di uova di struzzo).

Dopo la caduta di Cartagine (146 a.C.) Tingi divenne la capitale di un principato mauretano indipendente, inserendosi progressivamente nell’orbita del mondo romano.