Assilah nel periodo degli interessi ispano-portoghesi

Assilah viene considerata l’erede della romana Zilil: su un promontorio che dominava l’oceano, una dozzina di chilometri a SO della colonia romana era stato fondato un ribat, attorno al quale si era sviluppato un mercato. Fece parte del regno idriside e fu occupata dalle truppe del califfato di Cordova; le sue difese vennero rinforzate da Al Hakam II e la città divenne un prospero centro di scambi frequentato da mercanti maiorchini, catalani e genovesi che avevano i propri fanadiqu (fondaci). L’occupazione portoghese, determinata dalla sua posizione strategica di porto sull’Atlantico, non ne interruppe le attività commerciali che, anzi, si svilupparono ulteriormente; essa ha lasciato una forte impronta sull’aspetto generale della città, con la costruzione della cinta e della torre-palazzo. Ad Assilah sbarcò nel 1578 Sebastiano I del Portogallo con l’esercito in occasione della guerra in cui perse la vita. La città venne poi affidata temporaneamente, nel 1592, al sultano saadida Mulay Ahmad Al Mansur Al Dhahabi. Dopo averla di nuovo recuperata, gli Spagnoli la abbandonano nel 1692 sotto la pressione di Mulay Ismail, che vi fece costruire due moschee, una madrasa e un bagno.