Assilah: le fortificazioni portoghesi
La possente cinta di Assilah venne edificata in pietra, riducendo la superficie urbana, nel periodo della dominazione portoghese: l’impiego del calcare al posto del tradizionale pisé, assieme alle torri predisposte per l’artiglieria, ne fanno un prototipo del cambiamento dallo schema medievale a quello con bastioni originato dall’impiego di questi nuovi armamenti. Le mura, che sui tre lati verso terra erano protette da un fossato, erano rinforzate da torri semicircolari; il lato verso mare è il più irregolare e al centro conserva ancora una batteria di cannoni. Quasi in coincidenza con il troncone occidentale si distacca dalla cortina un muro (coracha) che permetteva di controllare visivamente tutto il percorso della cinta evitando che vi fossero angoli morti. Nelle immediate vicinanze è il marabutto di Sidi Ahmed Ibn Musa, con un piccolo cimitero. Sul lato occidentale, piuttosto ben conservato, è visibile il cammino di ronda; la porta principale della città si apre nella parte bassa di una torre sul lato meridionale. Un’altra torre, quadrata e di dimensioni maggiori non ha funzioni difensive: è una torre-palazzo con funzioni di rappresentanza, ove risiedeva il governatore, fatta costruire dal re Manuel I il Fortunato nel 1509 su un palazzo medievale. Di grande eleganza la Torre, opera dell’architetto Boytac, è detta Al Hamra (la Rossa), ma il suo nome antico era Menagem (Omaggio); si trova nella qasba, all’estremità nord orientale della città. Ha un coronamento a merli interrotto agli angoli da torrette semicircolari; le facciate sono animate da finestre di stile manuelino; al piano terreno erano i magazzini e le carceri, mentre quelli superiori ospitavano anche una biblioteca e una sala di topografia. L’edificio, restaurato nel 1993 sulla base delle stampe portoghesi del XVI secolo, domina l’Oceano e, all’interno, una piazza con la moschea di Lalla Sayyda che i Portoghesi utilizzarono come deposito di armi e cereali.