Quadro geografico

La penisola tingitana, nel Nord-Ovest del Marocco, offre paesaggi estremamente vari e per molti aspetti simili a quelli dell’altra sponda dello Stretto; è montuosa, ricca di acque, ma possiede anche coste basse e fertili colline. Ha una forma grossomodo trapezoidale, con la base maggiore lunga 130 km c., la minore 60; la superficie è di 11.570 km2 ed essa conta circa 2.500.000 abitanti distribuiti per il 60% circa nelle città. È delimitata a Nord dallo Stretto di Gibilterra, a Ovest dall’Oceano Atlantico, ad Est dal Mediterraneo e a Sud dalla regione del Gharb e da quella di Taza-Al Hoceima-Taumat; costituisce la punta più avanzata del continente africano verso l’Europa e questa posizione strategica le ha sempre attribuito il ruolo di ponte attraverso lo Stretto. Dal punto di vista amministrativo corrisponde all’attuale Région 16 Tanger-Tétouan e comprende le province di Tangeri, Tétouan, Larache, Fnideq e Chefchaouen.
La parte orientale – Jebala, la montagna – corrisponde all’estremità occidentale della catena montuosa del Rif, con alture che si accavallano, forti dislivelli e valli strette: le coste sono per lo più a picco, con esigue spiagge alle foci dei fiumi. Fanno eccezione la valle dell’Oued Martil, più ampia, al termine della quale è l’omonimo centro, il porto di Tétouan, e il tratto di costa di una ventina di chilometri tra Cabo Negro e Fnideq. Il picco più alto di questa dorsale calcarea, il Jebel Bouhalla nella provincia di Chefchaouen, raggiunge i 2.170 m di altitudine. Orzo, grano, olive e frutta sono il prodotto di un’agricoltura a regime familiare, che con la pastorizia costituisce la principale attività del Jebala.
Al centro sono alture meno elevate e più spaziate, separate da conche, e colline; le fertili alture intorno a Ksar el Kébir producono cereali e barbabietole da zucchero. Il litorale atlantico, corrispondente alla parte sudoccidentale (Habt, il paese basso) della penisola, presenta bassi pianori inclinati verso l’Oceano che si alternano a piane alluvionali marnose la più ampia delle quali è la valle dell’Oued Loukkos, con la sua ampia foce presso Larache. Nelle aree pianeggianti si coltivano cereali e leguminose e viene praticata la pastorizia.
La costa dello Stretto si incurva a occidente nella vasta baia di Tangeri e si prolunga nel promontorio di Ceuta verso Est, e sulla sponda opposta sono visibili Tarifa e la rocca di Gibilterra. Nonostante lo sviluppo costiero della penisola, la pesca non è molto sviluppata e mantiene un carattere artigianale; viene praticata a partire dalla costa mediterranea e da alcuni porti: Tangeri, Larache, Mndiq.
Il clima sub-umido e umido e l’orografia sono alla base di un patrimonio boschivo ragguardevole per estensione (copre il 35% del territorio) e biodiversità: è costituito da querce, querce da sughero, lecci, eucalyptus, carrubi e altre essenze; alcune sono molto rare, come l’Abies pinsapo, di cui esiste, presso Chefchaouen, l’unico bosco conosciuto in Marocco. Proprio nella provincia di Chefchaouen (Jebala) è stato istituito il Parco Nazionale di Talassemtane che è parte della Riserva della biosfera intercontinentale del Mediterraneo Andalusia-Marocco, comprendente un milione di ettari distribuiti sulle due sponde dello Stretto. Di esso fanno parte anche altri siti di interesse biologico ed ecologico della penisola tingitana. Nel Jebala vi sono alcuni macachi “di Gibilterra”, volpi rosse, sciacalli, tassi e topiragno e l’intera penisola è un passaggio obbligato per gli uccelli migratori come cicogne bianche e nere, avvoltoi, aquile pennate, nibbi.