Le grandi dinastie
Sotto le grandi dinastie berbere degli Almoravidi e degli Almohadi la penisola Tingitana, terminato il periodo di anarchia e di frammentazione politica, visse nella ritrovata unità un lungo periodo di pace e benessere che trovò riflesso nella creazione di monumenti e opere pubbliche.
Gli Almoravidi del deserto e gli Almohadi delle montagne crearono un vasto impero che comprendeva la Spagna e il Marocco (ibero-sharifiano): nacque in questo periodo (XI-XIII s.), dall’innesto su una base berbera guerriera dell’apporto brillante e raffinato della cultura araba ispanica, una grande civiltà. Le due capitali, Siviglia e Marrakesh, divennero prestigiosi centri di cultura ove la produzione letteraria, filosofica e artistica raggiunse livelli altissimi.
L’eredità di queste grandi dinastie venne raccolta dai Merinidi degli altipiani, che regnarono per quasi due secoli: difensori dell’ortodossia, furono sopraffatti dai profondi cambiamenti sopravvenuti a seguito delle grandi scoperte, della riconquista cristiana della Spagna e del nuovo panorama politico determinatosi in Europa. Sotto il loro regno l’architettura divenne più complessa e le arti decorative ebbero grande sviluppo, con la realizzazione di arabeschi e figure geometriche estremamente elaborati.
Mentre i documenti d’archivio e le fonti storiche, giuridiche, letterarie ed epigrafiche contemporanee alle prime due dinastie sono estremamente rari e a volte contraddittori, per i Merinidi disponiamo di una documentazione abbondante. Tra i maggiori studiosi vissuti in questo periodo spicca Ibn Khaldoun.