Le altre dinastie

I Merinidi avevano in qualche modo prolungato l’epoca di splendore delle due grandi dinastie berbere degli Almoravidi e degli Almohadi; i Beni Wattas (Wattasidi), che profittando della posizione di prestigio ricoperta a corte si sostituirono ad essi di fatto a partire dal 1420, formalmente nel 1472, non poterono evitare lo sfaldamento del regno in piccole entità indipendenti né fare fronte all’offensiva cristiana. I Portoghesi si erano infatti assicurati piazzeforti lungo le coste mediterranea e atlantica per garantire la sicurezza delle proprie navi dalle razzie dei pirati, per sviluppare proficui commerci con l’Africa interna e per costituire una sorta di protettorato le regioni prossime alla costa. Con l’apertura dei commerci al Nuovo Mondo la zona dello Stretto aveva inoltre acquisito un’importanza strategica fondamentale. Intanto la Spagna minacciava il Marocco anche da Est, essendosi impadronita del regno di Tlemcen nell’attuale Algeria.  

Questo stato di cose condusse ad una rinascita del sentimento di appartenenza all’islam e al crescere dell’influenza dei capi religiosi, che si espletò solo a livello locale fino all’emergere degli Shorfa  Saaditi, giunti nel Maghreb dall’Arabia alla fine del  XIV secolo. Questa dinastia, che regnerà sul Marocco con alterne vicende dal 1551 al 1659, dovrà affrontare anche il problema dell’estendersi della dominazione turca ottomana al Maghreb. Darà al Marocco grandi sovrani e i più bei monumenti di Marrakesh, conquisterà l’impero Songhai che ne amplierà il dominio sino al Sudan, ma i successori del sultano Al Mansur non saranno capaci di opporsi al caos dilagante nel paese cui la dinastia soccomberà.