La riconquista bizantina (533-698)
In questo contesto, approfittando della debolezza del regno dei Vandali e usando come pretesto la deposizione illegale di Ilderico (figlio di Genserico) nel maggio 530, l’imperatore di Bisanzio, Giustiniano, decide di intervenire con l’intento di riportare l'Africa sotto il dominio imperiale. Nel 533 viene inviato un esercito al comando del generale Belisario: dopo lo sbarco a Caput Vada "Ras Kapoudia" l’armata prende la via per Hadrumetum, passando per Sullectum, Tapso, Leptis. Da Hadrumetum si dirige verso Pheradi majus "Sidi Khalifa". Qui sconfigge l’esercito vandalo nel luogo detto Ad Decimum "Sidi Fathallah" a 15 km a Sud- Ovest di Cartagine. Belisario, senza grandi difficoltà, entra nella capitale ristabilendo il potere dell'impero romano d'Oriente sulla provincia.
Giustiniano cerca di cancellare ogni traccia della conquista vandala: i beni dei Vandali passano ai Bizantini, la chiesa ariana scompare, viene creata una diocesi indipendente con a capo un prefetto del pretorio coadiuvato da una folla di consiglieri e di funzionari. Ognuna delle sette province dell’Africa bizantina viene affidata a un governatore. Si tratta di una amministrazione pesante, esigente e impopolare, tanto da far rimpiangere agli Africani il regime vandalo. Per garantire l’integrità e la sicurezza di queste province riconquistate vengono fortificate le zone vulnerabili e le strade. Si ergono delle fortezze nelle zone più esposte ad eventuali attacchi, come Thignica "Ain Tounga" sulla rotta di Teboursouk, limisa "Ksar Lemsa" a una quarantina di chilometri a Nord- Est di Maktar, Ammaedara "Haïdra", Sufetula "Sbeïtla" e altri centri come Dougga, Maktar, etc. Spesso, per costruire queste fortezze, non si esita a divellere i materiali dagli edifici della romanità classica: templi, teatri, anfiteatri, ginnasi, ecc. Alcuni blocchi di riutilizzo hanno ancora le iscrizioni dedicatorie; numerose iscrizioni imperiali sono state scoperte sui blocchi riutilizzati nei muri di cinta, come quelli di Teboursouk.
A capo dell'amministrazione è il magister militum Africae, con un subordinato magister peditum e quattro commandi regionali di frontiera (Tripolitania, Byzacena, Numidia e Mauretania) sotto il comando di un dux. Questa organizzazione venne introdotta gradualmente, poiché a quel tempo i Romani erano impegnati nella lotta contro i Mauri. L'amministrazione bizantina riesce in tal modo, grazie a questa fitta rete di fortificazioni, a respingere gli attacchi delle tribù berbere del deserto e ad estendere il proprio dominio verso l'interno.
Le province nordafricane, insieme ai possedimenti romani in Spagna, vennero riunite nell'Esarcato d'Africa dall'imperatore Maurizio. La regione all'inizio del VII secolo gode di un periodo di stabilità e prosperità ma, dopo il 640, deve fronteggiare l'urto della conquista islamica. L'Esarcato, dopo aver resistito per qualche tempo, viene conquistato dall’esercito musulmano, che nel 698 saccheggia Cartagine e mette fine al dominio cristiano e romano sul Nord Africa.