La pittura delle necropoli puniche
Oltre a diversi motivi ornamentali incisi o scolpiti, le camere funerarie del Cap Bon presentano una decorazione dipinta prevalentemente in rosso, caratterizzata da un repertorio vario: elementi vegetali (palme, palmette, albero della vita), geometrici (quali rombi e triangoli riuniti in fregi), zoomorfi (il gallo, legato alla credenza dell’aldilà), scene navali, simboli con valenza magico-religiosa (il segno di Tanit), motivi astrali (il crescente lunare, la stella) e raffigurazioni architettoniche. Rispetto a queste ultime risalta in particolare la rappresentazione del mausoleo o monumento turriforme, forse ispirato a tombe di notabili atte a simboleggiarne il potere. Di questo tipo di raffigurazione, noto in varie necropoli (come Jbel Mlezza, El Mansourah/Kélibia, Sidi Salem/Menzel Temime, Ksar es-Sâad/Korba), oltre che in alcune haouanet, la tomba VIII di Jbel Mlezza (pertinente a una delle tre necropoli di Kerkouane) presenta un esempio significativo.
La raffigurazione si sviluppa su tre lati al di sopra di una fascia decorata da triangoli che uniti ai vertici formano dei rombi. Sulla parete a sinistra dell’ingresso un gallo si dirige verso un monumento turriforme impostato su un podio gradonato, a sinistra del quale è un altare, su basamento a due gradini, con bruciaprofumi acceso.
Sulla parete di destra sono dipinti un monumento turriforme e un altare simili a quelli della parete sinistra, eccetto che per i rispettivi podii costituiti da un gradino in più.
Sulla parete di fronte all’ingresso il gallo si dirige verso una città murata di pianta circolare, a sinistra della quale si trova una nicchia appuntita superiormente e decorata con il segno di Tanit.
Il complesso della raffigurazione alluderebbe al viaggio dell’anima, rappesentata dal volatile verso l’aldilà simboleggiato dalla città fortificata: dopo essere stato sstemato nella propria sepoltura (il mausoleo) e avervi soggiornato, l’anima inizia il viaggio verso la città dei morti.